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9 ago 2007

Vite diverse...



Nella mia vita ormai catalogo moltissime persone sotto la dicitura marmo.

Infatti queste persone sono come piccoli blocchetti di marmo, perfetti lucidi, inattaccabili e solidi.

La loro prerogativa è che in unione con altri blocchetti identici a loro possono formare una lastra di marmo, solida e ben amalgamata. E quando si uniscono queste persone si sentono invincibili e non temono nulla, riescono a scontrarsi con qualsiasi cosa senza il timore di subire danni… alle volte quando lo scontro è forte magari qualche blocchetto non ce la fa e rimane scalfito, ma la lastra è ben solida e arriva a destinazione… sempre.

Non hanno tempo da perdere si vuole tutto e subito e senza discussioni.

Attenzione, nulla può intaccare l’obbiettivo della lastra e nulla viene recepito o filtrato ai blocchetti perché tutto scivola addosso al marmo e tutto passa in secondo piano rispetto all’obbiettivo comune.


Io invece, mi sento più rappresentato da una piccola spugna, naturale, leggera, unica se vogliamo, piena di spazi vuoti, ma ricca di sostanza. Pronta a prendere forme diverse, ad assorbire tutto ciò in cui s’imbatte per caso, per gioco… per vivere.

La spugna viaggia da sola, portata dal vento.

Non ha un obbiettivo specifico.

Alle volte gli succede d’intrecciarsi con altre piccole spugne, simili a lei, gli capita di sporcarsi, o di strapparsi, capita spesso però che sia lei a decidere di donare un po’ di se, per la vita, e all’ora si lascia strappare via un pezzo, senza pretendere nulla.

Altre volte invece prende senza domandarsi se le piacerà. Tutto ciò che gli capita è bellissimo, infondo lei non ha chiesto nulla, assorbe tutto senza risparmiarsi e alle volte rimane intossicata dalla cattiveria che aleggia intorno a lei, altre volte gli capita di rimaner estasiata dalla tanta bellezza che le offre la vita.

Quando una spugna incontra il ghiaccio sa che dovrà attendere, ma per lei il tempo non è un problema, conosce il corso naturale delle cose.

E quando sul suo cammino trova il marmo, non ha paura, semplicemente lo ignora, la spugna sa che non deve cercare di adattarsi a mondi che non gli appartengono, finirebbe per perdere la sua utilità.

Altre volte,

perché è una spugna “fine”,

lucida il marmo e lo fa splendere, brillare… come non ha mai brillato prima, lo fa sentire la cosa più importante del mondo, perché alla fine di questo ha bisogno il marmo, ma è solo un attimo, appena la spugna riprende il suo cammino il marmo torna alla sua commedia e ricomincia a prender polvere, ricomincia il grigiore… ed anche se il marmo è convinto di essere sempre la cosa più importante del mondo, dentro inizia a sentire il freddo… leggero, pungente, arriva senza fare rumore, come una nevicata in gennaio… e senza accorgersene il marmo inizia a pensare sempre di più alla spugna, la vorrebbe imitare, seguire… catturare, amare… ma lui è stato plasmato come marmo e non sa cosa sia una spugna…

non la capisce, la vuole ma non sa…

e per il semplice fatto di non riuscire a comprendere e il non riuscire ad essere, il marmo si irrita e trasforma il suo desiderio d’amore in odio…

rimanendo infelice per sempre e condannandosi per l’eternità a pensare alla spugna, nei momenti belli arriverà perfino a sognarla e nei momenti bui lui finirà per odiarla ed imprecare contro di lei…

... Quando vuoi davvero l'amore, lo troverai che ti aspetta.

Oscar Wilde

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sento il profumo del mare ogni qualvolta il pensiero di te lambisce le mie sponde

Riesco per un attimo a sentirti mentre lentamente ti dissolvi

Due entità distinte
Siamo

Quando nemmeno il destino, può

Anonimo ha detto...

Cade la pioggia e tutto lava
cancella le mie stesse ossa
Cade la pioggia e tutto casca
e scivolo sull’acqua sporca
Si, ma a te che importa poi
rinfrescati se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca
Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo e
non sa di noi
non sa di noi
non sa di noi
Cade la pioggia e tutto tace
lo vedi sento anch’io la pace
Cade la pioggia e questa pace
è solo acqua sporca e brace
c’è aria fredda intorno a noi
abbracciami se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca
Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo
E dimmi a che serve sperare
se piove e non senti dolore
come questa mia pelle che muore
che cambia colore
che cambia l’odore
Tu dimmi poi che senso ha ora piangere
piangere addosso a me
che non so difendere questa mia brutta pelle
così sporca
tanto sporca
com'è sporca
questa pioggia sporca
Si ma tu non difendermi adesso
tu non difendermi adesso
tu non difendermi
piuttosto torna a fango si ma torna
E dimmi che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione non muore
ma cambia colore
tu fammi sperare
che piove e senti pure l’odore
di questa mia pelle che è bianca
e non vuole il colore
non vuole il colore
no..
no..
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
scrivi tu la fine
io sono pronto
non voglio stare sulla soglia della nostra vita
guardare che è finita
nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
la strada che noi abbiamo fatto insieme
gettando sulla pietra il nostro seme
a ucciderci a ogni notte dopo rabbia
gocce di pioggia calde sulla sabbia
amore, amore mio
questa passione passata come fame ad un leone
dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi
tu non ricordi ma eravamo noi
noi due abbracciati fermi nella pioggia
mentre tutti correvano al riparo
e il nostro amore è polvere da sparo
il tuono è solo un battito di cuore
e il lampo illumina senza rumore
e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine
io sono pronto

Anonimo ha detto...

sugnette e marmetti.... te sei matto !!!

Anonimo ha detto...

Anche tu scrivi bene :-)

Anonimo ha detto...

Camminando sulla sabbia
decisi di lasciarti.

Calpestavo un fango oscuro
che tremava,
e affondando e uscendo
decisi che tu uscissi
da me, chè mi pesavi
come pietra tagliente,
elaborai la tua perdita
passo a passo:
tagliarti le radici
liberarti solo nel vento.

Anonimo ha detto...

Sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni, passerrà l'amore,
passeran le notti, finirà il dolore,
sarai sempre tu ...

Anonimo ha detto...

Guarda, guarda,
batterò le mani e finirà il dolore;
dove tu piangevi inventerò
un amore grande grande;
così grande che nemmeno mi sta addosso,
che vorrei abbracciarlo tutto, ma non posso.